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Crisi Russia Ucraina: il Sindaco Benesperi esponga la bandiera della Pace

OGGETTO: lettera aperta crisi Russia Ucraina – ripristino esposizione della bandiera della pace sulla facciata del palazzo comunale e negli edifici pubblici.

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Spett. Sindaco,

stiamo assistendo ad una preoccupante escalation della tensione tra la Russia, gli Stati Uniti e la Nato ai confini dell’Europa. Una escalation nella quale, allo stato attuale, nessuno dei contendenti esclude l’eventualità del ricorso alle armi e rispetto alla quale nessun osservatore esclude che possa evolvere in un conflitto armato, anche nucleare, che potrebbe coinvolgere la stessa Europa. Riteniamo che:

 sia necessario riconoscere che l’escalation in Ucraina è espressione del grave prolungato deterioramento delle relazioni internazionali e dell’altrettanto serio indebolimento delle Istituzioni internazionali;  che l’Italia e l’Europa debbano lavorare per cambiare rotta: senza il rispetto della legalità internazionale, senza la democratizzazione e il rilancio del dialogo politico e della cooperazione a tutti i livelli sarà impossibile difendere i diritti umani e affrontare efficacemente le tante crisi che incombono;

 per l’Unione Europa, per la sua storia, per i suoi valori, per i suoi cittadini, il Diritto internazionale dei diritti umani è la bussola per la soluzione del conflitto in Ucraina;

 le istituzioni hanno il dovere di sostenere iniziative di pace e di testimoniare solidarietà ai popoli oppressi dalla guerra ed a quelli che rischiano un conflitto armato come il popolo ucraino;

 la Pace sia un diritto fondamentale delle persone come sancito dall’articolo 28 della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, secondo cui “ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa dichiarazione possono essere pienamente realizzati”. Ricordiamo inoltre che:

 l’articolo 11 della Costituzione Italiana recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”;

 la Costituzione Italiana riconosce e garantisce la inviolabilità dei diritti fondamentali della persona umana e delle comunità;

 l’art. 2 dello statuto Comunale stabilisce che “il Comune di Agliana ispira la propria azione ai principi di libertà, di democrazia, di uguaglianza, di solidarietà, di giustizia, di pace, di non violenza e di pluralismo indicati dalla Costituzione”.

In base a quanto sopra premesso, considerato inoltre che già numerose amministrazioni comunali, la Regione Toscana, forze sindacali, associazioni abbiano già operato in tal senso, la invitiamo pertanto a:

 esporre nuovamente la “Bandiera della Pace e dei Diritti Umani” sui pennoni del palazzo comunale, in un punto di esposizione ben visibile e separata dal gruppo di bandiere che rappresentano le forme politico-istituzionali nazionali ed europee;

 esporre la “Bandiera della Pace e dei Diritti Umani” in tutti gli edifici ed istituti pubblici del territorio del comune di Agliana, per incentivare una sensibilizzazione sul tema la nostra comunità tutta;

 promuovere, tramite iniziative sul territorio, la costruzione di una cultura e di una politica di pace fatta di solidarietà e cooperazione. Certi di un suo personale interessamento in merito porgiamo i più cordiali saluti

palestina

No a posizioni ambigue. Il PD condanni le violenze di Hamas e del governo israeliano.

In questi giorni si è riacceso il conflitto israeliano palestinese, con una violenza che non si vedeva da anni che sta producendo decide di vittime civili, tra cui anche bambini, soprattutto tra la popolazione palestinese. Come partito dobbiamo condannare ad alta voce le violenze, sia dalla parte di Hamas, sia di quella militare del governo israeliano chiedendo che il nostro partito nazionale si faccia portavoce presso il governo affinchè l’Italia chieda il cessate il fuoco con un intervento diretto dell’ONU in terra palestinese per riaprire un dialogo interrotto da troppo tempo.

Non possiamo ridurre nuovamente il dibattito ad una tifoseria pro e contro, di destra o di sinistra. Il dibattito deve essere il più ampio ed oggettivo possibile con l’obiettivo vero di ottenere la pace.

Nessuno oggi può e deve mettere in discussione l’esistenza dello stato di Israele. Così come nessuno oggi può e deve mettere in discussione il diritto dei palestinesi ad avere un loro stato, come affermato da diverse risoluzioni dell’ONU.

Come Partito Democratico non possiamo non dire con chiarezza che condanniamo la politica occupazionale volta a creare insediamenti, sfollando i palestinesi, portata avanti dai vari governi israeliani. Una politica che ha privato i cittadini palestinesi delle loro abitazioni e dei loro diritti umani. Non ultimo, infatti, quanto accaduto nel quartiere di Sheikh Jarrah di Gerusalemme est, dove nuovamente c’è stato il tentativo di sfrattare le famiglie palestinesi, con un’operazione che ormai avviene da tempo andando contro le risoluzioni Onu. Per non parlare della violenza della polizia israeliana nella moschea al Aqsa, con oltre 300 palestinesi feriti. Prima dei razzi di Hamas e dei missili israeliani.

Fermiamoci, ora. E’ necessario analizzare le cause, non gli effetti. Se non si vuole continuare con questa violenza dove a rimetterci la vita sono i cittadini di entrambe le parti, si deve porre attenzione sulle cause.

Condanniamo gli estremisti, condanniamo la violenza, ma facciamo rispettare gli accordi internazionali. Fermiamo ogni ambiguità e lavoriamo affinchè USA, Unione Europea e L’Onu collaborino per fermare la guerra e dare pari dignità e sicurezza ad entrambi i popoli.